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L’apprendimento come strumento di sviluppo per il tuo lavoro

Come puoi diventare un* professionista eccellente nel tuo lavoro?

Ai giorni nostri, la capacità di apprendimento è sicuramente uno degli elementi che devi considerare.

In passato ti sarebbe bastato acquisire le conoscenze di base per svolgere il tuo lavoro, fare un po’ di esperienza e replicarla nel tempo (in qualche caso per tutta la vita lavorativa).

Oggi l’apprendimento continuo è esso stesso il lavoro e la capacità di apprendimento è diventata un elemento di valutazione nella scelta di partner e collaboratori.

Un paio di esempi famosi: Reid Hoffman, fondatore di LinkedIn, quando valuta i fondatori di potenziali investimenti, cerca persone che apprendono costantemente e rapidamente. Satya Nadella, CEO di Microsoft, afferma: “l’apprenditutto farà sempre meglio di quello sa tutto”.

Vediamo, allora, alcune tecniche e strumenti attraverso i quali puoi trasformare l’apprendimento in uno strumento del tuo sviluppo quotidiano, suddivise in tre aree: Apprendimento, Dis-apprendimento, Ri-apprendimento.

Apprendimento

È probabile che parlando di apprendimento, tu abbia pensato subito al classico processo di sviluppo lineare che passa attraverso l’acquisizione di conoscenze teoriche (scuola), seguite poi dalla fase di applicazione pratica (lavoro).

Ma hai mai fatto caso a quante opportunità di apprendimento ti offre la routine quotidiana lavorativa?

Ecco tre modi per fare apprendimento mentre lavori.

Crea occasioni per imparare dagli altri

Le persone con cui lavori ogni giorno sono una grande fonte di conoscenza. 

Potresti porti come obiettivo quello di prendere un caffè ogni mese con qualcuno che conosci poco o che non hai mai incontrato prima (anche una mezz’ora su zoom va bene).

Potrebbe essere qualcuno di un altro reparto se sei in un’azienda, un cliente, un partner, un collega, un competitor, etc..

Chiunque, potrebbe aiutarti a vedere le cose attraverso una nuova lente ampliando le tue conoscenze.

Potresti addirittura sfruttare questi incontri come occasioni per allargare il tuo network.

Hai mai provato Zwap?

Sperimenta ogni volta che puoi

Gli esperimenti sono una grande strada per il tuo sviluppo professionale.

Di sicuro ci sono infiniti modi in cui puoi sperimentare sul tuo lavoro e non necessariamente devi utilizzare un approccio “dirompente” che stravolga tutto, ma puoi iniziare magari cercando di fare alcune cose in modo diverso.

Ad esempio, puoi utilizzare un diverso strumento per le tue riunioni on line, per le presentazioni, per la condivisione dei documenti, etc..).

Attenzione solo ad una cosa: affinché un esperimento sia efficace, deve essere una scelta consapevole, quindi, tienine traccia e registra quali cose vanno meglio, per continuare a farle e quali invece no, per smettere di farle.

Ovviamente, aspettati che alcuni esperimenti falliscano, poiché questo è insito nella natura stessa dell’esplorazione dell’ignoto.

Favorisci l’apprendimento peer to peer

Se sei in team o in un’organizzazione, cerca di generare momenti di condivisione di informazioni ed esperienze (anche con brevi incontri on line), poiché questa è una delle fonti di apprendimento più efficaci, dove ognuno impara qualcosa dagli altri.

Dis-apprendimento

Dis-apprendere significa lasciare andare ciò che è sicuro e familiare e sostituirlo con qualcosa di nuovo e sconosciuto.

Un concetto contro-intuitivo, senza dubbio. Probabilmente ti starai chiedendo che senso ha dis-apprendere, se è proprio quanto hai appreso finora che ti ha condotto dove sei.

Il paradosso è appunto in questo: sono proprio le conoscenze, le abilità e i comportamenti che ti hanno aiutato in passato ad arrivare dove sei ora, che potrebbero impedirti di arrivare dove vuoi essere nel futuro. 

Anche qui, non c’è bisogno di pensare a grandi cose.

Ad esempio, se sei un* team leader, potresti aver bisogno di disimparare la tua impostazione predefinita di parlare sempre per prim@, di adottare il micromanagement, di dire sempre sì o di non delegare.

Il dis-apprendere è senza dubbio scomodo perché ti costringe ad uscire dalla tua zona di comfort, ma può portarti grandi risultati.

Vediamo tre modi per farlo durante il lavoro.

Confrontati con chi la pensa in modo diverso da te

Un modo veloce che hai per dis-imparare è guardare le cose da punti di vista differenti da tuo.

Potresti provare la famosa Tecnica di Walt Disney, ma la cosa più efficace è senza dubbio confrontarti con persone che la pensano in modo diverso da te. 

Lo scopo del confronto non è concordare o discutere, ma ascoltare e considerare. L’approccio deve essere: cosa posso imparare da questa persona?

Potresti cercare persone che hanno un’esperienza opposta alla tua.

Ad esempio, se fai parte di un’azienda, trova qualcuno che ha sempre lavorato come freelance. Se hai molti anni di esperienza, trova qualcuno che abbia appena iniziato. Confrontati con persone di aree di competenza diverse dalla tua (tecnica molto utilizzata dai team di design).

Un buon modo per esplorare un punto di vista alternativo è chiedere alle persone: “Come affronteresti questa sfida?” o “Qual è stata la tua esperienza di questa situazione?” 

È chiaro che questo approccio presuppone una mentalità molto aperta e una grande capacità di ascolto attivo, ma il confronto può aiutarti ad allenarti anche su queste due skills.

Identifica le tue abitudini e prova a cambiarne qualcuna

Tutti noi abbiamo delle abitudini, che il nostro cervello usa come scorciatoie mentali per risparmiare energia. Abitudini nei modi di pensare e nei modi di agire.

Le abitudini non sono una cosa negativa di per sé, poiché rappresentano un meccanismo di sopravvivenza, altrimenti dovremmo sempre imparare daccapo ogni volta anche le cose più banali.

Tuttavia, nascondono delle insidie, poiché possono creare punti ciechi che ci impediscono di vedere modi diversi di fare le cose o nuovi approcci da provare.

In una sua intervista, Oscar Farinetti, patron di Eataly, disse che ogni volta che scende a piedi la mattina fa una strada diversa e prende il caffè in un bar diverso, proprio per allenarsi a non creare “automatismi”.

Un esercizio utile che potresti fare è creare una sorta di registro delle abitudini, in cuiannoti tutte le azioni e le attività che fai per impostazione predefinita nel corso di una settimana. 

Osservati e registra le abitudini per un paio di settimana, poi scegli 3 abitudini per dis-apprendere consapevolmente o provare un nuovo modo di lavorare. 

Ad esempio, se organizzi sempre tu le riunioni, prova a farlo fare a qualcun altro. Se di solito risolvi i problemi da sol@, prova prima a chiedere il punto di vista di altre persone. Se leggi sempre la posta al mattino come prima cosa, prova a farlo in un altro orario.

Impara ad utilizzare domande “diverse”

Credo che tu conosca già il cosiddetto “potere delle domande” e che abbia sentito almeno una volta domande del tipo: come potremmo? come potrei? cosa accadrebbe se? cosa me lo impedisce? cos’altro potrei fare? Etc..

Queste domande sono progettate per impedire alle nostre conoscenze esistenti di limitare la nostra capacità di immaginare nuove possibilità. Ci fanno avanzare velocemente nel futuro e sollecitano un’azione positiva nel presente.

Per favorire il dis-apprendimento e il cambiamento di punto di vista, potresti provare anche un’altra modalità.

Trova un partner e, a turno, fate e rispondete a domande tipo queste:

  1. Immagina che sia il 2030. Quali tre cambiamenti significativi sono avvenuti nel tuo settore?
  2. Come potresti dividere il tuo ruolo tra te e un robot?
  3. Quale dei tuoi punti di forza sarebbe più utile se la tua organizzazione raddoppiasse di dimensioni?
  4. Come potresti trasferire i tuoi talenti se il tuo settore scomparisse dall’oggi al domani?
  5. Se dovessi ricostruire questa attività domani, cosa faresti di diverso?

Ri-apprendimento

In una realtà in rapido cambiamento come quella in cui viviamo, ri-apprendere è un modo molto utile per rivalutare regolarmente le nostre capacità, riadattandole al contesto attuale. 

Ad esempio, con l’avvento della pandemia hai di sicuro continuato a collaborare, ma hai ri-appreso a farlo a distanza. O forse hai cambiato ruolo o lavoro ed hai re-imparato come utilizzare i tuoi talenti nel nuovo contesto.

Valuta questi tre modi per utilizzare il ri-apprendimento a restare agile di fronte al cambiamento.

Utilizza i tuoi punti di forza in modi e contesti diversi

Prova ad utilizzare i tuoi punti di forza in quante più situazioni possibili. 

Se ti limiti ad applicarli sempre allo stesso modo e nello stesso contesto, il tuo sviluppo si blocca. 

Lavora sul ri-apprendimento di come utilizzare i tuoi punti di forza al di fuori del tuo lavoro quotidiano. 

Questo potrebbe essere nelle tue reti, organizzazioni per cui fai volontariato o anche progetti collaterali in cui sei coinvolto.

Cerca sempre feedback nuovi

Si dice che il feedback è un dono, perché è sempre una grande opportunità di crescita.

Chiedere dei feedback può aiutarti ad aprire gli occhi sui punti ciechi del tuo sviluppo e riprendere il controllo della tua crescita. 

Per ri-apprendere attraverso il feedback puoi, ancora una volta, utilizzare le domande.

Ad esempio, puoi chiedere a qualcuno: come posso migliorare ulteriormente le mie presentazioni? Come posso migliorare ulteriormente le riunioni del mio team? Qual è un modo in cui potrei fare un lavoro ancora migliore per far progredire le mie prestazioni?

Lavora sulla resilienza

Ri-apprendere richiede resilienza e potresti essere tentat@ di arrenderti. 

Per aiutarti a non mollare, prova a riconcentrarti su ciò che sta funzionando bene.

Fai questo semplice esercizio, almeno per due settimane:

alla fine di ogni giornata, scrivi 3 piccolissimi successi che hai ottenuto nei tuoi tentativi di ri-apprendimento.

I tuoi successi possono derivare dalla tua vita personale o professionale e, sebbene all’inizio possa essere difficile individuarli, più lo fai, più diventa facile. 

Non devono essere necessariamente dei successi biblici, per cui annota anche i più piccoli risultati positivi, come anche il semplice aver trovato il coraggio di chiedere un feedback a una persona, o l’aver aiutato un collega a fare qualcosa.

Alla fine delle due settimane, avrai 42 piccolissimi successi, creando motivazione e slancio per continuare a investire nel tuo sviluppo, anche quando ti sembra difficile.

Conclusioni

Tenendo conto che ci muoviamo verso un mondo del lavoro sempre più ambiguo e complesso, non abbiamo certezze.

L’unica cosa sicura è, tuttavia, che investire nella nostra capacità di apprendimento, dis-apprendimento e ri-apprendimento ci aiuterà ad aumentare le possibilità di cogliere le opportunità che il cambiamento ci offrirà e la nostra resilienza alle inevitabili sfide che ci si presenteranno davanti lungo il percorso.

Due ultimissime considerazioni.

  1. Come tutti gli elenchi di cose da fare, anche quello che ti ho appena proposto lascia il tempo che trova, per cui non considerarlo come una lista di task ma piuttosto come uno strumento per stimolarti.
  2. Non credere a nessuna delle cose che ho scritto! Si, ha letto bene, dubita di ogni punto indicato e provalo di persona. Osserva se funziona per te, oppure no. Comincia con uno solo dei punti e mettilo in pratica (ricorda: no pratica, no risultati).

Buon lavoro!

Nota: questo articolo è liberamente ispirato all’originale apparso su HBR.

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In ogni caso, ti ringrazio per l’attenzione che hai dedicato a questo articolo e mi auguro che ritornerai a leggerne qualcun altro.

A presto, Massimiliano

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